Queste sedici storie, raccontate da alcuni tra i pił significativi scrittori migranti che scrivono in lingua italiana, tutti residenti nel nostro paese, vogliono essere uno sguardo a pił occhi e a pił voci sullItalia di oggi. Ne scaturisce uno scenario spietato, a volte molto amaro, dove gli «italiani brava gente» spesso ne escono con le ossa rotte. Gli autori vengono da Romania, Argentina, India, Cina, Egitto, Palestina, Algeria, Eritrea, Senegal, Congo, Togo, praticamente da ogni parte del mondo.
Come scrive Enrico Panini nella prefazione, con intento fortemente politico. ... Questa raccolta doveva essere una sorte di pamphlet ommagio ai 2000 delegati del congresso CGIL di questanno svoltosi a Rimini, ma si capisce subito che sarebbe stato un peccato tenerlo solo per pochi lettori! Dei sedici scrittori che hanno partecpiato a questa fatica ne conosco solo alcuni, ma quello a cui sono pił affezionato č sicuramente Carmine Abate. Ci siamo incontrati, per caso, a qualche tavola rotonda a metą degli anni novanta, entrambi ancora giovani e un po' spaventati da questo mondo parallelo "casa e parole". In pił, ci hanno scambiati, apparentemente lui era il palestinese e io l'Arbėreshė. Ecco, nella prossima vita vorrei nascere Arbėreshė; per poter fare il ballo tondo alla festa del paese e vedere l'aquila volare al di lą del mare.