Il mondo, contrariamente a quello che si pensa, è portato a spalle da gente comune, prostitute e persone di buona fede. Loro, per nostra fortuna, non sanno del peso della loro missione o fanno finta di non saperlo. Meglio, altrimenti in un attimo tutto crollerebbe perché nessuna legge umana o divina può fermare le barbarie.
Vittorio Arrigoni era uno di questi, aveva scelto il volontariato come professione. Io non l’ho conosciuto di persona, ma sicuramente era un fratello. Purtroppo è morto a casa mia. Pare sia stato assassinato proprio da un palestinese, il che mi rende ancora più triste. Forse era meglio se ci avesse lasciati soli in questa nostra tragedia, la guerra ci ha reso troppo disumani per capire certi gesti. D’altronde questa terra spegne ogni cosa, amore e speranza sono morti prima dell’alba. Qui, in questa striscia di terra dove gli schiavi avevano trovato riparo, il Figlio di Dio è stato dato in pasto ai corvi e il Profeta è volato fino al quinto paradiso. Non c’è niente d’umano. Le donne non partoriscono figli ma soldati, l’uomo di giorno uccide suo fratello e di notte piange Dio. Qui il tempo, tra l’assassinio e la preghiera, si è fermato, nessuno ha paura di vivere, nessuno ha paura di morire, gli uomini sanno sorridere portando a spalle la loro lapide. Alcuni sono santi, altri sono ladri e altri ancora si credono martiri. Tutti hanno ragione e nessuno è innocente. Questa terra, dove Dio ha perso la testa per una sposa ragazzina e sacrificato suo figlio in nome dell’amore eterno, ha più di mille nomi: Palestina, Terra Santa, Terra Promessa… ma in realtà è un immenso cimitero dove ogni giorno si celebra la festa dei morti. Alcuni sono santi, altri sono ladri e altri ancora erano dei volontari e meritano solo rispetto.