Come si può chiamare “missione di pace” se nessuno sa dialogare con la gente locale? Non basta offrire caramelle ai bambini e nascondere il fucile. E’ comodo parlare in nome dei morti, in guerra come in pace. Mussolini entrò in guerra non per vincere o per perdere ma per sedere alla tavola del potere. Gli alleati in Iraq e in Afghanistan per accomodarsi al banchetto di certi interessi economici. Non importa a quale tavola vorresti sedere, più morti hai e più diritti avrai. Certo, qualcuno, puro e duro, può ribadire che i soldati sono lì per portare la libertà e fare volare gli aquiloni. Può darsi, ma con tutti quei bambini uccisi dal fuoco amico sarà difficile vederli. E quei disperati che bussano alla vostra porta poi respinti, non chiedono semplicemente di essere liberi? Anche loro meritano un minuto di raccoglimento, sono come quei soldati: traditi dai proclami politici prima di essere uccisi.