Vorrei poter cambiare opinione quando è necessario senza far subire ai miei principi le violente conseguenze. Vorrei avere la sindrome da sessantottino e sentirmi moralmente vergine. Vorrei poter formulare una verità semplice semplice che la gente citi sempre senza mai applicarla. Vorrei ritornare sui miei passi e riprendere l’unica strada possibile, quella sbagliata, ma senza rimorsi. Vorrei dimenticare tutto, nome, cognome, odio, amore e persone e provare l’assenza di gravità. Vorrei dire sì quando è sì e dire no quando è no senza sbagliare i tempi. Vorrei poter chiedere scusa senza dare spiegazioni. Vorrei ascoltare un politico parlare, un religioso predicare e non vergognarmi. Vorrei non morire più per le cause perse, ma vivere umilmente per esse. Vorrei morire povero come sono nato e rinascere di nuovo povero per guardare il mondo dal buco della serratura e vederlo come l’ho sempre immaginato: un punto luminoso. Vorrei lavare, pettinare e profumare con il borotalco mia figlia quando sarà sposa, gli Dei non potevano farmi un dono più bello e difficile da comprendere. Vorrei vivere anche solo un attimo in un mondo reale senza pentirmi. Vorrei non dare soddisfazione agli inutili per non giustificare il loro odio. Vorrei poter dire ti amo prima che sia tardi e non troppo in fretta in modo da non essere un ladro di sogni. Vorrei non vedere più sorridere i bugiardi e gli occhi pieni di lacrime dei dannati. Vorrei potere pregare in pace e vivere come uno spirito libero. Sorry, ma vorrei non volere niente.