Anche quest’anno il Ramadan se ne è andato leggero, anche quest’anno in molti non hanno capito cosa significa stare a digiuno dall’alba al tramonto: loro sono abituati a fare tre pasti al giorno, a non smettere di dire stupidaggini, ad andare a prostitute, a gonfiarsi di sostanze proibite in nome delle prestazioni sportive. Loro non amano mai sentire il fisico debole, vedere un campione fuori dagli schemi lanciato a rete incurante dei cori razzisti, braccianti sotto il sole a raccogliere pomodori con l’anima diritta. Il digiuno non è solo smettere di mangiare per un mese, è un modo per rendere tutti uguali, ricchi e poveri, buoni e cattivi e soprattutto resistere alle cattive tentazioni. Qualcuno lo fa per motivi religiosi, altri per ricercare la desiderata pace con se stessi. Rinascere senza vergogna. Ma certa gente non muore mai, nemmeno per un mese. Peccato.