Com’è difficile la vita dell’immigrato, sceglie sempre la terra sbagliata! Com’è difficile essere democratici, cercare sempre le risposte giuste! I due, spesso, si incontrano e qualche volta si scontrano, ma alla fine trovano sempre un compromesso: un po’ di diritti in cambio di doveri, così la società multietnica può sopravvivere fino al prossimo match. In Italia è leggermente diverso, la società ha tutte le caratteristiche della multietnicità ma nessuno è disposto ad incontrarci, anche se, in realtà, qualcuno ogni tanto ci prova, ieri la sinistra, oggi la destra. E così il vice ministro Urso con la sua proposta “un’ora di religione islamica nelle scuole italiane”, molto probabilmente, vorrebbe aprire un dibattito pubblico tanto impopolare quanto spinoso: “Che facciamo con i mussulmani di casa nostra?”. Continuiamo a fare finta di niente? A lasciarli pregare sui marciapiedi o sulle scalinate delle nostre chiese? Controllare tutti i sermoni delle moschee fai da te è impossibile con, inoltre, il rischio di vedere qualche testa calda immolarsi, ieri in caserma, domani chissà dove. Hanno ragione i laici a protestare, a ribadire che questo paese ha lottato molto per rifondare uno stato laico; proprio per questo bisogna pensare ad un futuro senza fanatici religiosi, ma persone libere anche di fede, che credono più nello stato democratico, nel rispetto delle sue leggi più che in quelle coraniche. Ma qui potrebbe esserci il vero problema: un immigrato mussulmano di prima generazione è tecnicamente difficile da integrare in pieno, lui da sempre crede nell’unica legge che conosce, quella del Corano, e, alla prima difficoltà, non tradirà mai la sua religione. Invece una seconda generazione bene istruita e senza quel senso di continuo assedio o in balia dei cattivi maestri, può servire due volte al futuro di questo paese: rendere i loro genitori moderni e alla loro volta sentirsi liberi, democratici. In questo paese, molti mi hanno insegnato che una persona laica e democratica non può mai essere “contrarissima”, deve sempre lasciare un spiraglio al confronto. Non volete l’ora di religione nelle scuole pubbliche? Non avete torto. Non volete aprire una scuola islamica moderna? Siete liberi nel vostro paese. Il voto agli stranieri? Già molti italiani hanno difficoltà ad esercitare questo loro diritto. Il burqa è simbolo di sottomissione per i vostri valori? Avete anche ragione. Non volete immigrati mussulmani fanatici? E’ il sogno di ogni paese occidentale, ma è tecnicamente impossibile. Una persona laica e democratica è talmente intelligente da poter trovare una risposta sensata a qualunque difficoltà trovata sul suo cammino. Non è mai sorda o cieca come un fanatico.