Dopo tanto parlare, curiosi, abbiamo portato in officina un’autentica “macchina del fango”. Cinque minuti, giusto il tempo per un controllo ai freni. Non c’è nulla da dire: bellissima, aerodinamica, consuma poco, pochissimo e, soprattutto, è facile da guidare. Il volante è addirittura smontabile, si può guidare sia da destra che da sinistra passando dal centro, per gli amanti di Padre Pio. Nonostante sia una macchina d’epoca non presenta nessun graffio, tutti i pezzi sono originali, compresi i tergicristalli. Sul libretto ci sono un migliaio di passaggi di proprietà, alcuni sono famosi e altri sono sconosciuti. Il primo a guidarla è stato Lucifero, ecco perché è soprannominata “la macchina infernale”. Giuda non ha resistito al suo fascino, così come molti altri capi di stato: Stalin addirittura voleva distruggerla ma dopo un breve giro non è mai sceso investendo milioni di innocenti. Che dire di Hitler, di Mao e del Duce? Non sono stati da meno. Guai a pensare male solo della cattiva gente, anche presidenti cosiddetti democratici non hanno disdegnato provare l’ebbrezza della macchina del fango. Alcuni, però, si sono pentiti e altri si sono suicidati per la vergogna. I giornalisti, nonostante molte lezioni di teoria e di pratica rimangono i più dilettanti, lasciano sempre tracce dietro alle loro vittime. Vari gruppi terroristi, neri, verdi e rossi, l’hanno usata per trasportare le loro vittime. Anche gli internauti non scherzano e schizzano fango a destra e manca, protetti dietro nick-name. La macchina del fango non si ferma mai, tutti possono guidarla, tutti rischiano di esserne investiti. Questi ultimi sono proprio degli sfigati dal momento che la macchina infernale non è assicurata e nessun danno potrà essere ripagato. La macchina del fango sta per lasciare l’officina, riparte. La signora Pina, una casalinga in pensione, vuole fare un giro dell’isolato, dice che sua nuora non è una buona moglie e fa le corna a suo figlio. Vi ho detto, è facile, molto facile, guidare la macchina del fango, basta sapere usare le parole-e trovare qualche passeggero esaltato e disposto a fare da megafono.