Ci sono tanti modi per vivere la città, la propria città: con incanto come gli innamorati, con fatica come gli operai notturni, con disperazione come i disoccupati, con leggerezza come gli ubriachi, con egoismo come i codardi, con timidezza come i ciechi, con rassegnazione come i sopravvissuti, con dolore come i malati, di striscio come gli studenti pendolari, di rapina come i ladri, con impegno come i missionari, con fede come i partigiani, con credo come gli insegnati, con irresponsabilità come i bambini…
Ci sono tanti modi per vivere la città, la propria città, e un solo modo per amarla: con responsabilità.
A breve ci saranno le elezioni per scegliere il Sindaco e il Governo della città di Ivrea, e come ogni elezione locale che si rispetti, ogni lista, piccola o grande che sia, prima di definire del tutto il suo programma, il logo, il grido di battaglia e sciogliere la riserva sulle eventuali alleanze e parentele acquisite, rispecchia l’enorme e poco chiaro tabellone affisso nei seggi elettorali. E qui incominciano i veri problemi per tutti, soprattutto per la città delle Rosse Torri. Cosa hanno in comune Roma e Ivrea? Palazzo Chigi con il Palazzo Civico di ex piazza Ferruccio Nazionale? Poco o niente. Là, a Roma, gli eletti dei vari schieramenti, hanno sempre avuto la memoria corta e possono permettersi il lusso di fare i loro affari personali, senza la minima preoccupazione nel nome del bene comune, naturalmente. Qui, a Ivrea come in qualunque altra realtà locale, è diverso e per molti aspetti, innanzitutto culturali e ambientali. Qui ogni decisione sbagliata presa dal governo della città ha una ricaduta immediata sulla comunità e ci vorrebbero degli anni per rimediare: un PRG mal studiato, una politica giovanile e sociale disattenta, un piano lento per rilanciare il turismo, un progetto poco rispettoso dell’ambiente, una politica del lavoro incompleta, tutto questo e altro porta la città a vivere sospesa tra passato e presente, nessun futuro sostenibile.
A breve ci saranno le elezioni per scegliere il Sindaco e il Governo della città di Ivrea e molte liste, civiche e di partito, hanno preso a prestito lo slogan del momento: democrazia partecipativa, trasparenza e responsabilità. Sono parole serie, forti ma bisogna stare attenti a non approfittare del loro spirito. Se è vero che tutte le strade portano a Roma, altrettanto vero che c’è una sola strada che porta Ivrea verso un futuro vivibile: amore, pardon, responsabilità.