Sarà stata la stagione fredda, la voglia di compagnia o nessuno dei due. Il nostro primo incontro è stato improvviso, intenso e di mattina presto. Lei, decisa ed elegante, mi è passata davanti con aria disinvolta e io, come sempre, ero di fretta e non ci ho fatto troppo caso. Così anche il giorno seguente e il giorno dopo ancora lei passava con tutta la sua grazia e io, come uno sciocco, la guardavo solo di striscio. Come tutte le altre anche lei ha capito che non sono un ragazzo facile e ha deciso di rischiare fino al punto di non ritorno: di scatto mi sbarrò la strada come per dire: “e allora?”. Rimasi colpito non tanto dal suo coraggio, ma dalle sue gambe sottili e sexy da far girare la testa a chiunque, me compreso. I nostri incontri sono diventati appuntamenti fissi, lei mi aspetta al solito posto sotto casa e io cerco sempre di essere puntuale, non è mai carino farsi aspettare. Ogni volta le lascio qualche dono per celebrare la nostra clandestinità. E poi, come tutte le storie serie, qualcosa è andato storto; sarà stato il mio comportamento poco ortodosso, non volevo farle del male, giuro. Chissà perché qualcosa in me si è svegliato, sarà stato il ricordo della mia vita precedente da cacciatore spietato, e di colpo ho deciso di prenderla di petto e contro la sua volontà. Lei si è avvicinata troppo, ci guardavamo negli occhi, sentivo perfino il battito del suo cuore e, con un gesto rapido, l’ho acciuffata come per dire: “adesso sei solo mia”. All’inizio si voleva svincolare come tutte le altre belle: vogliono essere prese di brutto e fanno finta di non gradire. Comunque, neanche il tempo di pensare che si è calmata, quasi come se non le dispiacesse, lo sapevo! L’ho portata in casa e le ho mostrato dove abito e, dopo averle fatto un servizio fotografico, l’ho liberata, come da abitudine. Nonostante il mio comportamento poco gentile lei continua a venirmi a trovare ogni mattina come di consueto, ma non è più così innocente da avvicinarsi troppo. In ogni caso io continuo a portarle qualche dono e a guardare le sue sottile gambe. Non sapendo il suo nome l’ho chiamata Franca, è un bellissimo pettirosso con tutta la grazia e l’eleganza di Dio.