“Tout est au mieux” ripeteva il maestro Pangloss a Candido ogni qualvolta il povero protagonista del romanzo di Voltaire non riusciva a trovare le giuste spiegazioni a tutte le cose assurde che la vita custodiva in serbo. Spesso sveniva.
Quest’anno, per la prima volta, abbiamo scelto la Corsica come meta della nostra piccola vacanza estiva. “Ottimi campeggi e splendida natura”, e a noi non è rimasto che provare. Durante una delle nostre spese quotidiane al “SuperU” ci ha incuriosito vedere due giovani e sani frati caricare i loro rifornimenti nell’auto parcheggiata nel posto riservato ai portatori di handicap. Abbiamo voluto far finta di niente, “Avranno avuto fretta, loro che non stanno mai fermi”. L’unico peccato è che non erano incoscienti come sembrava: il frate guidatore, dopo essersi sistemato il saio, dal cruscotto ha preso il cartellino degli handicappati e l’ha posato con delicatezza sul sedile posteriore.
Di cose assurde ne capitano tutti i giorni, ma non avremmo mai immaginato che avrebbero toccato le nostre splendide vallate chiuse. È stato un massacro senza precedenti quello che ha toccato i poveri quattro frati francescani del piccolo convento Sacro Monte di Belmonte. I feroci aggressori hanno lasciato dietro di loro, oltre al sangue e allo sgomento di tutta la comunità, padre Baldin in fin di vita e gli altri tre fratelli malridotti e sottochoc, ma, per fortuna, ora stanno meglio. Nessun colpevole per il momento, ma i malviventi avranno una fuga breve, infatti, il Ris di Parma è già all’opera: lavorano silenziosi e con la pazienza dei ciechi, li prenderanno. Sicuro.
In questi casi la gente normale dà sfogo a varie interpretazioni e maledizioni cui tutti concordano: “Gli assassini sono dei mostri senza cuore”. Come dar torto? I frati non si toccano, per la miseria e per amor di Dio! La domenica successiva era stata indetta una messa celebrata dal Cardinale Arcivescovo di Torino Poletto. Un uomo dei modi gentili e delle parole giuste per ogni occasione. A noialtri spesso queste mancano, lo stato d’animo prevale, rabbia e emozioni prendono il sopravvento. Sarebbe più giusto tacere o svenire.
Il Cardinale nella sua omelia è stato forte, chiaro e preciso: “Quei banditi sono come lebbrosi, non sono degni di stare nella società e vanno emarginati …”, parole che non lasciano nessuna speranza, specialmente dette da un uomo di fede come Poletto. Il virus del male, si sa, spesso esalta la nostra parte migliore e il deputato leghista Borghezio, a sentire le sante parole del Cardinale, è stato colto da euforia e, senza aspettare la fine della predica, ha esultato dicendo: “Se Famiglia Cristiana pubblica questa omelia, io ne comprerò cento copie”. “Rientrate in voi e rendetevi conto di cosa avete fatto” ha concluso il nostro Cardinale. Ma oramai Borghezio era fuori di sè a festeggiare, felice. Voltaire, pardon, Pangloss diceva “che le cose non possono essere altrimenti”. Sarà, nel frattempo, però, prendo i sali, Candido è appena svenuto.