A volte sono solo un corpo, a volte solo un’anima e ogni tanto, per qualche istante, mi ritrovo integro. Questo processo parziale-intero lo “sento” senza poter fare niente per evitarlo quindi lo subisco con un certo fastidio. Spesso mi trovo il corpo prigioniero e l’anima libera, l’anima triste e il corpo sciolto, abbraccio il mondo con l’anima mentre il corpo vorrebbe distruggerlo perché è piccolo. Il corpo piange e l’anima vola di gioia; ho vissuto chiaramente questa sensazione quando sono nati i bambini. L’anima riesce ad amare perfino una soldatessa israeliana con i capelli rossi che pareva la Vergina Maria, il corpo è timido e non dimentica certe ferite. La notte dormiamo assieme, ma al mattino ritrovo solo il corpo che non e’ pigro, anche esso vorrebbe oltrepassare l’infinito, ma prima dovrebbe fare certi lavori e bisogni. Non è giusto! Un giorno li ho portati in galera, l’anima è scappata subito, fifona, lasciando il corpo a soffrire in solitudine. Li ho trascinati in cima alle montagne: l’anima ha goduto lo spettacolo fino in fondo, il corpo è svenuto un attimo prima, non ha retto la stanchezza! Un’estate li ho portati al mare, stavano per annegare tutti e due seguendo un pesce. Quando sbaglio ognuno punta l’indice contro l’altro, invece per i meriti fanno la gara. L’anima mangia il gelato alla fragola, il corpo si sporca; meglio, così non ingrassa! L’anima è smemorata, il corpo ricorda tutto anche quel giorno che è rimasto solo come un pirla con una bella compagna. Il corpo legge, l’anima impara. “Libera l’anima e solleva il corpo”, mi diceva il vecchio, “hey papà, ci sei, sei connesso?” mi domandano i ragazzi facendo così con le mani davanti agli occhi, non c’è più religione! Una volta ho messo l’anima all’incanto, il giorno dopo il corpo non riusciva ad alzarsi. L’ho riscattata al doppio del suo prezzo, ma era offesa. Per pacificarla il corpo ha fatto una canna, l’anima ha sentito il cinghiale percorrere le sue vene e ha farfugliato qualcosa di incomprensibile in arabo “è micidiale”. Un giorno ho venduto il corpo, l’anima l’ha comprato a metà prezzo e gli ha chiesto “Ora come ti senti?” “Con le spalle che toccano terra.” Il corpo va a funghi, l’anima non si fida e passeggia in mezzo ai boschi. L’anima è pulita e prega sempre, il corpo non riesce a lavarsi di certi peccati, si dispera. L’anima è mussulmana, ebrea, cristiana e buddista, il corpo si inginocchia verso oriente. Il corpo riconosce gli inutili e falsi amici, l’anima tace per pietà. Il corpo si sente cento per cento palestinese, l’anima non ha nessuna cittadinanza. Ogni tanto vorrei liberarmi per sempre di uno dei due, ma è quasi impossibile, comunicano tra loro di nascosto. Li ho sentiti quel giorno alla frontiera: “Questo è il punto di non ritorno”, prego, spara. Ho deciso: “Domani ritorniamo a casa”, ma ho scoperto che stavo parlando da solo: sono scappati tutti e due, il corpo per la paura e l’anima per la gioia, strappandomi il biglietto del volo. A volte è meglio non pensare troppo, altrimenti si finisce al manicomio con quei due!