Se nessuno porta sfiga, questa volta, forse ci siamo
ANNAPOLIS - Un presidente al termine del suo mandato e con seri problemi di geografia e di vista, un altro stanco e malato e il terzo è vecchio e dimezzato, riuniti, tra strette di mano e finti sorrisi assieme ai quarantaquattro delegati di principi, ladri di trono e capi di stato ereditari autoproclamati armati fino ai denti, sono i testimoni arrivati da lontano, di malavoglia. Qualcuno parla di coraggio, del momento giusto per negoziare, di traguardo fissato, un percorso difficile ma non impossibile. Non ci resta che chiudere gli occhi e sperare, basta un soffio, una finta pugnalata e il matrimonio di nuovo salta. Sarebbe un peccato, la sposa è uno schianto, si chiama Palestina e lo sposo promette bene, un Israeliano di antiche tradizioni.