Hassan aveva incominciato a sognare le due albicocche della
cugina, e una notte aveva deciso di osare, di accarezzarle,
almeno, se non addirittura di mangiarle. Aveva già
allungato una mano tremante, e Hanin stranamente non si ribellava
come lui aveva sempre immaginato. Gli sorrideva, anzi: –
Dai, scemo, toccale... Gli aveva preso la mano e piano piano
l'avvicinava al suo piccolo frutteto. Hassan si sentiva suonare
nella testa Il oshak (Gli innamorati) e capiva perché
suo padre aveva quell'espressione beata quando ascoltava la
voce di Um Kalthum... Un attimo prima che la mano di Hassan
arrivasse al tesoro di Hanin avvenne lo scoppio. Vetri dappertutto,
i più piccoli urlavano terrorizzati, mentre i genitori,
ormai abituati, si limitavano a lanciare le solite maledizioni:
– Allah behasipcom (Un giorno Iddio vi presenterà
il conto). Queste deflagrazioni sono frequenti, e non solo
a casa di Hassan. In quasi in tutto il paese capita spesso
che i cacciabombardieri con la stella di Davide passino a
bassa quota infrangendo il muro del suono e con esso anche
i vetri delle abitazioni. Sono esercitazioni? Lezioni di guida?
Manovre militari? O servono solo a ricordare che loro sono
i più forti? O a interrompere i sogni della gente?
Non c'è mai stata nessuna spiegazione. In ogni caso,
il giorno dopo bisogna andare dal vetraio.