La religione è come l’amore: intima e seria. A casa, per via di mio padre e di mia nonna – lui è mezzo sufi e lei un po’ zingara - ci si rivolgeva direttamente a dio, nella disperazione e nella gioia. Nella vita reale, purtroppo, non è così, esistono gli intermediari, con il compito di rendere la religione meno intima e più seria. Il filtro, però, non sempre funziona a dovere: invece di aiutare lo scorrere della vita, lo intasa. Un giorno mia moglie, che è italiana, ha letto spaventata un articolo su una rivista femminile: “La coppia mista non funziona, ma se proprio non potete farne a meno, ricordate di sposarvi anche nel paese d’origine di vostro marito, altrimenti il matrimonio è nullo”. Così mi ha strappato la promessa di celebrare il rito nuziale anche laggiù, a Nablus.
L’imam, cortese e illuminato, ci ha fatto accomodare in una stanza con i quattro testimoni e ha cominciato la cerimonia. Poi, ad un certo punto, si è interrotto e il silenzio è calato su di noi. Solo dopo qualche minuto, e con l’aiuto di un testimone, ho capito il motivo: la mia sposa aveva accavallato le gambe e l’imam, da vero filtro, si era offeso: “Il matrimonio per oggi non s’ha da fare, tornate domani”. Io l’avrei presa in modo sportivo, ma la gente chiacchiera: “L’Imam è bravo, ma dovrebbe prima vergognarsi di quello che succede a casa sua…”. La frase finiva lì e tutti scoppiavano a ridere. Chissà cosa intendevano.
E’ difficile essere sinceri, moderni e tolleranti. Le insidie sono sempre dietro l’angolo e non è facile superare certe prove. E così è stato con Briciolo. A prima vista sembrava un gattino come gli altri, giocherellone e ruffiano, i ragazzi lo adorano. Poi, con il tempo, sono cominciate perplessità e imbarazzi. Le soluzioni erano due: non farci caso o accettarlo così come dio lo aveva creato. Ho deciso di provare a cambiarlo: lo chiudevo in cucina a tu per tu con Melany, la gatta della vicina, una siamese di eleganza e bellezza sfacciate. All’inizio Briciolo non protestava. Rimaneva seduto, immobile come se niente fosse, indifferente alle moine di Melany. Poi il suo fastidio ha cominciato ad aumentare: appena sentiva da lontano l’odore di gatta scappava e andava a giocare con il suo vero amico, Batman, un gattone senza razza né padrone. Alla fine ho rinunciato a voler fare da filtro ai suoi sentimenti. Briciolo, nonostante i suoi cinque anni e i miei complessi, è rimasto giocherellone e ruffiano, e nessuno fa più caso ai suoi gusti diversi e alla mia ingiustificata sofferenza. Anche se continuo a sperare di vedere un giorno i suoi cuccioli.